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20 08 2009 • 
Una Commissione che si occuperà delle gare internazionali di Paraclimbing

Con l’esperienza della prima Paraclimbing Cup di Mosca e, a seguire, quella di Daone dell’1-2 agosto, si prospetta un nuovo futuro per il Paraclimbing. Ci sarà, infatti, una nuova Commissione, all’interno dell’IFSC, che gestirà il Paraclimbing Internazionale. Un anticipo è stato dato a Mosca ma è con Daone che la Commissione si sta definendo. Per saperne di più abbiamo sentito Alessandro Togni, storico organizzatore della gara di Velocità di Daone che, quest’anno, ha ospitato per la prima volta, la Paraclimbing Cup riscuotendo un buon successo:
“Per essere la prima volta, il risultato è stato più che soddisfacente, c’è molto da fare ancora, questa Praclimbing Cup è stata una gara un po’ sperimentale. Da un punto di vista tecnico abbiamo preparato una via di gara complessa vicina alle due tracce del mondiale, sulla stessa parete nello spazio centrale. Tutto questo ha avuto una rilevanza visiva importante con soddisfazione anche da parte degli atleti che vi hanno partecipato, erano in tredici. La delegazione russa l’ha fatta da padrona sia in termini di partecipazione che di risultati, a seguire l’Italia e l’Ungheria. Un aspetto sicuramente da sottolineare, e che è stato particolarmente gradito, è la premiazione delle guide dei non vedenti. La commissione di cui si parla in realtà già esiste ed è composta da Alexander Piratinsky che ne è il presidente, il sottoscritto, Ariano Amici presidente della Fasi, Vladimir Virt per la Bulgaria, dal giapponese Kobinata Toru e dell’inglese Percy Bishton. Le gare di Paraclimbing per il prossimo anno saranno probabilmente tre, Ekaterinburg, Daone e Pechino, quest’ultima, però, non è certa. Per quanto concerna l’evento Daone, è da nove anni che organizziamo la gara di Velocità, i primi due anni sono stati sperimentali poi è stato un crescendo tanto da essere definiti la capitale della Velocità. Il 25 aprile abbiamo organizzato la seconda prova di Coppa del Mondo, sempre Velocità, in concomitanza con il Film Festival della Montagna. La Velocità, purtroppo, non ha così appeal come le altre specialità dell’Arrampicata, siamo stati i primi a proporla come gara unica e non in combinata con il Boulder o la Difficoltà. Quest’anno ci è mancata il pubblico di sempre perché siamo stati costretti a spostare la data ma il successo mediatico è stato ottimo. Sono mancati anche parecchi atleti perché, essendo l’ultima prova di Coppa, chi non è in graduatoria non è venuto. Poi è anche una gara molto particolare, lunga da salire e complicata, alcuni vengono un anno e un altro ci rinunciano. Noi però ci abbiamo creduto fin dall’inizio e, in qualche modo, abbiamo fatto scuola. Fra le tre specialità, inoltre, è quella che andrà alle Olimpiadi perché è la più spettacolare”.